29 novembre 2011

Paola





In quell'attimo si spalancò con verità accecante la porta della ragione.
La mano destra stringeva un coltello, la sinistra una carota.
Lei era lì nella cucina della sua casa.
Cosa fosse successo fino ad allora non lo sapeva.
Nella stanza accanto le sue figlie ed i loro amici chiacchieravano.
La verità la colpì come un diretto allo stomaco, ed era incontrovertibile e tremenda.
Non poteva sbagliarsi.
La sua mente era quella di una donna di scienza, la sua esperienza quella di un medico.
Un medico coscienzioso che aveva aiutato esistenze, affrontato la disabilità che l'assenza dello sviluppo del linguaggio porta con sè.
Un lacrima scese dall'occhio azzurro lungo la bella gota, pochi l'avevano vista piangere, era cresciuta tra le montagne dove le lacrime sono un lusso.
Ciò che gli altri avevano dapprima rifiutato di vedere e poi dovuto affrontare impotenti fu anche a lei palese.
Un minuto, o un'ora, o il giorno seguente tutto sarebbe stato nuovamente lieve, torbido, accettabile, avvolto nella carta argentata dell' inconsapevolezza.
Ma quella sera il dolore della ragione la devastò.
La ragione che aveva guidato ogni suo singolo passo, che le aveva fatto compiere scelte molto impegnative e difficili all'epoca della sua gioventù l'aveva tradita.
Era un tradimento che non permetteva margini di trattativa, un tradimento definitivo.
Eppure aveva solo 53 anni.
Quando una delle figlie entrò in cucina notò la lacrima e la desolata sconfitta sul suo volto.
"So di avere l'Alzheimer"
La finestra sull'orrore si chiuse, non so se per l'ultima volta

a Paola mia Maestra ed amica

8 commenti:

alessandra ha detto...

Anche la mamma di una persona a me molto cara si è ammalata anni fa di Alzheimer...un calvario per lei ed i suoi familiari, è una malattia che mina la mente, ma si può continuare a vivere anni...questa persona di cui vi parlo ha convissuto con l'Alzheimer per più di dieci anni, precipitando sempre più nell'abisso di questo male...
Bruttissimo vedere una persona sempre affettuosa e chiacchierona, piena di pensieri per me e mia sorella, che non ti riconosce più..

Ernest ha detto...

una lacrima...

amanda ha detto...

@Alessandra: non so quanti anni avesse la madre della tua amica, generalmente l'evoluzione è drammatica se l'insorgenza avviene precocemente e più lenta per quella che in realtà è demenza senile e viene chiamato Alzheimer. Certo resta doloroso l'obnubilamento della coscienza specie per chi ti ama

oriana ha detto...

infinita tristezza....

amanda ha detto...

per me perdere Paola è stato un dolore infinito ho provato a rimanere con ciò che rimaneva di lei (il suo corpo e le sue figlie) fino alla fine, ho trovato terribile che quelle ragazze venissero abbandonate perchè la relazione con la loro madre era per tutti insostenibile

oriana ha detto...

ho avuto una nonna con questa malattia e questo mi terrorizza, perchè temo sia ereditaria. Era una persona meravigliosa ed è stato straziante perderla un po' ogni giorno, finchè e diventata totalmente estranea.

alessandra ha detto...

Amanda il medico sei tu, forse era demenza senile e la chiamavano erroneamente Alzheimer...

suarakamansa ha detto...

manza brava: io ho avuto il nonno. scambiava mia sorella per sua figlia, mia madre.